La storia di due donne, madre e figlia, la storia di una famiglia. La mamma, Maria, che muore giovane e la figlia Rosa che ne ricostruisce la vita. Il racconto, che si apre e si chiude sull’evento più doloroso per entrambe, quasi a voler suggellare la circolarità dell’esistenza, ci porta – attraverso una narrazione limpida, schietta, che nasce dagli occhi e dalla voce di una bambina – nel Friuli e nell’Italia del dopoguerra. La nascita e la morte che si danno il passo, descritte con estremo pudore e dignità, i legami, gli amori, gli incontri, le esperienze che segnano la vita di ciascuno di noi, lasciano intravedere alla fine, nelle semplici parole della piccola Rosa, la speranza di riscatto dalla finitezza della condizione umana: «in fondo la morte esiste solo per chi ci crede».