Scrivere un libro sulle case temporanee? Sembra un’idea bizzarra eppure pensateci: quando andate in vacanza ci sono case che vi accolgono, alberghi che vi ospitano, tende che vi riparano. Hanno un’anima quei luoghi? Ci sono case a cui ci si affeziona e si vorrebbe tornarci sempre, altre che non soddisfano le nostre aspettative. Abitare per una settimana, un mese o due giorni soltanto, ha a che fare con inevitabili “assestamenti”. Si cambia letto, si trovano nuovi odori, si respira un’aria diversa ora buona e accogliente, ora indigesta. Chi ha vissuto lì dentro prima di noi? Ha lasciato qualche cosa? La dimora porta memoria di quanti la abitano? Le case narrate in questo romanzo sono un campo base per avventure divertenti o normali, intriganti o addirittura strepitose. È l’occasione per raccontare uscite montane, posti magici o impervi, scalate e lunghe camminate. La protagonista è una donna che racconta esperienze vissute attraverso paesi e valli attraversati, apprezzati, abitati, esplorati. Incontri, amicizie, amori, pioggia, fatiche, gioie, stupore. Sullo sfondo tante vette, amore indiscusso dell’autrice che attraverso la scrittura rende omaggio ai luoghi da sempre amati e a tanti amici “di montagna” incontrati sul cammino della sua vita.