Gli oggetti e le case che abitiamo, oltre alle persone che incontriamo nel corso della nostra vita, sanno rivestire un ruolo unico e prezioso che parla di noi agli altri e rivela spesso la nostra anima più autentica. In questa narrazione l’autore riesce in un’impresa non facile, quella di dare voce a una casa che pian piano prende forma, racchiude in sé tutte le speranze e le fatiche del protagonista in cui facilmente ognuno di noi può rivedere un padre o un nonno. Ascoltando la voce della casa e le vicende di “una vita come tante” ma non per questo, ovviamente, priva di eventi assolutamente straordinari, possiamo rivivere anni di storia recente in cui ciascuno può facilmente ritrovare qualcosa di sé. Un’affabulazione rara, fresca e sapiente al tempo stesso, che può far pensare, tra gli altri, al talento di raccontare storie di Marco Paolini.