Imparare da vittorie e sconfitte
Ostacolobliquo, Erickson, Trento, 2022
Medico specialista in medicina sportiva, fisiatra e giornalista, queste le qualifiche dell’autore. Leggendo il libro però si evince molto altro. Crepaz è una persona che con attenzione ama esplorare non solo il mondo dello sport in senso lato, guardando dentro la storia vicina e lontana. Crepaz ama lo sport, ama il gioco e con vera passione conduce il lettore dentro un percorso di senso che porta a riproporre una nuova definizione dello sport.
Le domande che si pone l’autore: lo sport è solo gioco? Dove mettiamo la competizione, è buona o cattiva? Vincere quanto vale? E cosa insegna perdere? Perdere è fallire? L’avversario in campo è un nemico? Cosa significa fair play? Quale è il posto del genitore dentro le esperienze giovanili?
Ho tradotto in domande, semplificando molto i contenuti di una ricerca ricca e accattivante.
Si parla di corpo e di sua potenzialità e per corpo non viene inteso solo il movimento bensì tutto ciò che ne consegue, senza tralasciare le emozioni. Questo aspetto mi ha interessato particolarmente, da insegnante yoga continuo a proporre il tema del corpo come un tutt’uno con la mente, non sganciato dalla propria parte emozionale. I bambini sono corpo intero e le manifestazioni del corpo sono in realtà risposte a stimoli di varia natura, non sempre però viene colto questo aspetto.
Vi sono testimonianze autorevoli di sportivi speciali, che hanno saputo mettere dentro la loro esperienza i veri valori quali l’amicizia, la priorità delle cose, l’etica, il rispetto. Pochi esempi che dovrebbero essere conosciuti soprattutto dai più giovani, innamorati dei divi del momento.
Su questo aspetto Crepaz è molto incisivo, la responsabilità mediatica della costruzione del divo anche in campo sportivo è forte, ci dice l’autore, i più giovani ne rimangono infatuati e non comprendono il valore della vera attività sportiva.
E’ un libro che dovrebbero leggere tutti gli educatori, in primis i genitori. Notevole il suo approccio pedagogico che lo fa diventare un ottimo spunto di riflessione per il mondo della scuola. Uno strumento doveroso per chiunque si occupi di attività sportiva con minori.