Indagine sulle mie intelligenze
Feltrinelli, Milano, 2022
Che cosa è una mente sintetica? La risposta che si dà l’autore è il futuro e l’auspicio per il domani. Gardner spera che ci siano sempre più menti sintetiche e che la scuola possa approfondire le modalità per educare ragazzi e ragazze ad ottenerla. Come si fa?
Leggendo questo libro, ad esempio. Si tratta dell’autobiografia dell’autore. Intensa, leggera e profonda al contempo, Gardner ci offre uno spaccato di vita appassionato e a volte un po’ irriverente. Si parte dalla nascita e dalla migrazione negli Stati Uniti della famiglia proprio nell’anno della proclamazione delle Leggi razziali in Italia, il 1938. La famiglia di Gardner è ebrea e la fuga in America ha consentito di poter continuare a vivere lontani dalle persecuzioni. Gardner racconta alcuni episodi della sua infanzia, la depressione dei genitori a cui era morto il figlio più grande quando la madre era incinta di tre mesi di Howard, la scuola e i suoi interessi, l’amore per la musica e i libri, cose queste che tuttora scandiscono le sue giornate. Si attraversa il suo percorso di studi, si incontrano i suoi insegnanti, i mentori e quelli che gli hanno fatto sperimentare il senso di sconfitta, elemento importante per rimboccarsi le maniche e andare avanti. L’esplosione della teoria delle Intelligenze Multipole e la pubblicazione di Formae Mentis è uno dei punti centrali del libro, è proprio ragionando su questo che Gardner scopre di avere una mente sintetica. Fare sintesi, mettere insieme vari approcci, creare un pensiero originale che conduce alla meta. Questo il lavoro. Una frase mi ha colpito particolarmente: “la sintesi dipende significativamente dalla qualità delle domande che uno si pone e dalle ragioni per cui se le pone”. Wow! Mi viene da dire. L’autore ci lascia con una domanda aperta: se il processo di sintesi verrà operato da esseri umani, dall’intelligenza artificiale o da qualche combinazione di macchinari protoplasmatici e a chip, saprà essere davvero un processo di sintesi? È la sfida nella capacità di utilizzare “con intelligenza” e con menti sintetiche le nuove tecnologie.