La Sicilia dei poveri cristi
Edizioni Clichy, Firenze,2022
Giovanna Ceccatelli, già docente universitaria, ha preso in mano la vicenda di Danilo dolci e, grazie alla casa editrice Clichy, ha pubblicato un testo che ha lo scopo di attualizzare e ridare smalto a una delle figure più significative del Novecento. Danilo Dolci è stato un personaggio senza dubbio scomodo per la Sicilia dominata dalla mafia. La sua azione politica ha senza dubbio disturbato molti ma quello che ha più infastidito è stata la capacità di dare voce agli ultimi, ai poveri cristi di cui porta il sottotitolo il libro.
Assieme al figlio di Dolci, Amico, l’autrice ripercorre le tappe più significative di Danilo: dalla giovinezza trascorsa in varie città italiane a seguito del padre ferroviere, all’impegno politico sempre dalla parte dei più poveri, all’obiezione di coscienza con il rifiuto di fare il militare, a quella che è diventata la sua missione, la vita in Sicilia. Vengono ripercorsi i momenti fondanti dell’impegno dolciano, la lotta per la diga sul fiume Jato, lo sciopero al contrario, il processo con la difesa di Calamandrei, la vicinanza e comunanza di idee con tanti intellettuali dell’epoca ma, soprattutto, la fondazione del Centro Educativo di Mirto.
Si parla molto di pedagogia, della maieutica come modalità di far poetare anche gli analfabeti. L’autrice si concentra molto su di una tematica molto cara a dolci, l’educazione e la capacità di trasmettere accogliendo le risorse dei più piccoli. Vengono citati alcuni testi che aiutano a capire il senso profondo e originale del lavoro educativo di Dolci, in particolare “Dal trasmettere al comunicare” (con introduzione di Daniele Novara, edizioni Sonda1988, nuova ed. 2011). Il libro è stato definito dal curatore una sorta di testamento pedagogico dove si può estrarre il fondamento della maieutica: “la capacità di entrate in sintonia con le persone e supportarle in un processo assolutamente personale di acquisizione di libertà, autonomia e potere sulla realtà”.
Dopo aver ripercorso la vita e la storia del pedagogista, l’autrice dedica una seconda parte alle parole di Dolci e alle immagini, vi sono momenti forti della vita di Dolci, dal processo al fianco di Alasia, al centro educativo di Mirto, dallo sciopero alle spoglie vallate della Sicilia vittima della siccità.
È citata anche la prima radio libera, la Radio dei poveri cristi e vengono riportati gli stralci della prima messa in onda.
Per gli educatori e gli insegnanti potrebbe essere importante assaporare la passione che Dolci ha messo nel suo impegno pedagogico, potrebbe ridare un po’ di energia e voglia di mettersi in gioco.