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    anno 2023

I DIRITTI NATURALI DI BAMBINE E BAMBINI.

Gianfranco Zavalloni, un manifesto

Fulmino, Edizioni, Rimini, 2021

Chi di noi non si è avvicinato almeno una volta al decalogo dei Diritti naturali delle bambine e dei bambini di Gianfri, ovvero Gianfranco Zavalloni? Credo più o meno tutti coloro che si occupano di educazione e in particolare di educazione attiva. L’intuizione di Gianfri relativa ai diritti naturali dei più piccoli derivava dall’osservazione di una carenza di natura, un deficit, come sarebbe stato chiamato più avanti, ai giorni nostri. Pensare che i bambini hanno diritto a oziare, sporcarsi, al silenzio, a giocare in strada, è stato qualcosa di davvero nuovo e creativo. Qualcuno si chiederà perché mai editare un nuovo testo quando esistono in commercio un bel po’ che trattano l’argomento. Questo libro guarda il manifesto con occhi nuovi, il curatore ha infatti sottoposto ogni articolo a un professionista, non solo insegnanti e pedagogisti o educatori, ma anche ad architetti, urbanisti, filosofi, antropologi e artisti. Un’idea nuova, indossare occhiali diversi per aggiornare in modo significativo il manifesto stesso. Ne emerge una lettura policroma, dove i pedagogisti e i didatti vengono affiancati da altri sguardi, altri modi di vedere, altre letture. Ad ognuna di queste figure il curatore, antropologo e architetto, studioso di museografia e docente universitario, ha assegnato un diritto. Non li ha fatti scegliere, ha scelto lui per loro. Il risultato è sorprendente. Ognuno si è misurato con quel diritto, ha tratto esperienze personali, intuizioni legate al proprio lavoro a fianco di bambini e bambine, spunti per la costruzione di storie, messa in scena delle stesse. Affascinante la grafica che è stata utilizzata, esaltando i disegni di Zavalloni stesso e aggiungendo ipotesi e applicazioni. E due postfazioni, una scritta da un maestro elementare e dirigente, l’altra da una didatta e docente universitaria, mettono il dito nella piaga post pandemica. La DAD e la reclusione del lockdown hanno reso più che mai necessarie le prese d’atto proposte dal manifesto, in particolare il rapporto con la lentezza della natura, con la narrazione per poter far emergere i vissuti e le emozioni. Il manifesto aiuta a stare al mondo, il libro con i contributi di tutti gli autori sottolineano e aggiornano in maniera multidisciplinare questo. Molto utile per tutti gli insegnanti e un po’ per ciascuno di noi, perché i bambini, si sa, vanno visti e ascoltati. È un loro diritto.