• Le mie recensioni
    anno 2023

CONTRO LA CULTURA DI MASSA

Eleuthera, Milano, 2022

Christopher Lasch, sociologo e storico delle idee americano, non c’è più dal 1994 ma i suoi libri rimangono una sorta di manifesto per l’oggi. La casa editrice Eleuthera ha appena ripubblicato uno dei pamphlet più famosi di Lasch, quello che più di altri ha previsto la deriva dei giorni attuali. Nel 1981, anno della prima pubblicazione, Lasch aveva ben presente tutto quello che oggi stiamo vedendo: analfabetismo di ritorno, incapacità di pensare con la propria testa, massificazione e appiattimento della scuola. L’élite tanto contrastata dalle sinistre lascia il posto ad una massificazione determinata dai condizionamenti dei media. I media presentano il mondo piegandolo a standard che hanno portato dalla liberazione delle masse al populismo più sfrenato. La denuncia di Lasch è contro la cultura di massa intesa come appiattimento culturale e omologazione a modelli e standard decisi a priori dal mondo dei consumi, dettate dalla moda e dalla pubblicità; fa il verso ai tanti influencer di oggi e all’idea che tutti possono parlare di tutto, discutere di tutto, sapere tutto senza approfondire nulla.
Lasch condanna la tecnologia a suo avviso responsabile di distruggere la “memoria collettiva, sostituendo un’autorità responsabile con un nuovo e peculiare star system, trattando tutte le idee, tutti i programmi politici, tutte le controversie e tutti i disaccordi come ugualmente degni di nota, ugualmente meritevoli di un’attenzione peraltro discontinua, e quindi tutti irrilevanti e dimenticabili”.
Accuse gravissime che però hanno trovato riscontro e piena realizzazione. Oggi siamo proprio a questo punto, il populismo ha la meglio, la testa non serve per pensare ma si agisce condizionati da quello che i più forti, i potenti della comunicazione ti dicono di fare. Manca il pensiero critico, manca la capacità di alzare la testa. Tutto questo era già stato intravisto nell’altro fondamentale testo di Lasch, “La cultura del narcisismo”, ma dentro questo libro è evidente e drammaticamente attuale.
Dovremmo leggerlo tutti per ricollocarci.