Tutto quello che non vi dicono sull’istruzione in Italia
Solferino, Milano, 2023
Pensare che oggi possa farcela da sola a estrarre talenti e passioni dai giovani, soprattutto da quelli meno fortunati, senza introdurre anche altre forme di welfare, equivale a raccontarsi una favola (pag19).
È amara la frase che ho scelto per iniziare questa recensione, le autrici (giornaliste per Corsera) la scrivono consapevoli che la scuola, luogo dove tutti dai 3 anni in poi si affacciano per alimentare la propria conoscenza e imparare a stare al mondo, sia ormai a un punto fermo e drammaticamente in difficoltà.
Il titolo, “Non sparate sulla scuola” evoca uno degli “sport” più alla moda, cioè parlar male di tutto e tutti e accusare puntando il dito senza fare nulla per far cambiare le cose. Come diceva Gandhi, “sii il cambiamento che vorresti nel mondo”, ecco questo riguardo alla scuola non accade. Tutti danno addosso tanto che insegnare è diventata una professione di serie B.
Ci sono purtroppo delle questioni molto spinose, gli orari delle lezioni rigidi, lontanissimi dagli standard europei, il numero degli allievi che cala anche per cause demografiche, le materie rinchiuse in lezioni rigide e frontali che non cedono nulla alla fantasia e alle attivazioni, i compiti a casa pesanti, la mancata o scarsa formazione dei docenti. Sono tutti elementi riscontrabili e purtroppo gli studenti che escono dalla scuola non sono minimamente adatti al mondo del lavoro, incompetenti perché carenti di tirocini veri e generativi. Una delle carenze maggiori, le autrici lo sottolineano bene, è proprio la mancata capacità di insegnare a insegnare, si parla delle agenzie preposte alla formazione, università in primis. È facile imparare bene una materia, ma non è detto che sia facile insegnarla agli altri. Qui l’Italia pecca perché un insegnante non preparato si limita a trasmettere senza comunicare ed ecco che, le autrici riprendono Daniele Novara, gli studenti attivano lo sguardo catatonico che guarda e non ascolta. Manca il fare, mancano le attività, le autrici ricordano l’importanza delle Flipped classroom, ovvero le classi alla rovescia, dove a scuola si fa con le mani, si sperimenta e poi a casa si studia la teoria. Proposte UFO per il nostro Paese. E c’è poi il tema voti e bocciature, troppe in Italia con conseguente abbandono scolastico di troppi ragazzi. La risposta a questo stato di cose potrebbe arrivare dalla politica, da leader illuminati che prendano a cuore la questione e decidano di fare una riforma vera e significativa.