• Le mie recensioni
    anno 2024

IMPARARE A VIVERE

Editori Laterza, Bari-Roma, 2024

“La letteratura entra in noi, un po’ come le fiabe nell’infanzia, e prosegue a modellare una natura che non è mai prima, è sempre seconda, contaminata, influenzata, condizionate”

Parto da questa frase che mi ha colpito particolarmente, forse per il mio lavoro per tutta la vita dedicato all’infanzia e all’educazione. Ferraris coglie l’importanza dei libri, della letteratura come uno degli stimoli per rispondere alla domanda “come si impara a vivere?” E’ il tema della prima parte del libro, non trova risposte ovviamente, si può cercare di trovare riferimenti anche nella finzione (letteraria, musicale, filmica) oltre che nelle vite incontrate. È un tentativo che cerca una risposta originale da parte dell’autore a pagina 130 ma che non svelo. Il secondo “capitolo” è dedicato al sopravvivere, lo condenso in una frase che mi pare il sunto di tutto il pensiero: E credevamo che il passato fosse finito chissà dove, e invece scopriamo che è rimasto sempre lì, vicino a noi”. E si incontra il grosso tema della morte che una partenza o per dirla meglio “morire è partire un po’ troppo” (pag. 55). Tocca il tema del sopravvivere oltre noi e sottolinea quanto la moda di scrivere senza pensare sui social potrebbe “e fu come se la vergogna gli dovesse sopravvivere” (Kafka)
Previvere è il terzo macro argomento e lì c’è la forte pregnanza della Recherche di Proust, libro letto interamente per otto volte di seguito da Ferraris. Una vita “imparata” ove ovviamente non corrispondente alla vita poi vissuta, comunque anche qui riporto una frase tipo che condensa tutto un pensiero: “un libro è un paio di occhiali fatto per leggere in noi stessi e per dire che sì, è proprio così che funziona la vita” (pag. 83)
Convivere è l’ultima parte del libro ed è un condensato di esperienza e di sintesi, emerge la convinzione dell’autore “il modo migliore di imparare a vivere è capire come convivere, litigiosamente quanto si vuole, ma convivere” (pag. 105)
L’uomo, ci ricorda Ferraris, è un animale mimetico che ha bisogno di imparare dagli altri e senza la convivenza non c’è vita. C’è una chiosa sul risorgere che non riporterò qui perché credo valga la pena leggere questo libro e non una sola volta, la rilettura consente di coglierne la profondità.