Einaudi, Torino, 2023
Corposo, imponente, dalla mole considerevole e non mi riferisco solo al numero di pagine. L’ultimo lavoro di Ian Mac Ewan ci trasporta nell’Inghilterra degli anni Sessanta e ci fa conoscere un ragazzino figlio di un militare di stanza in Algeria e di una donna vedova di un militare caduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Da questa coppia molto particolare - la madre ha avuto una figlia dal primo matrimonio, Susan, che avrà un ruolo di sostegno al protagonista - nasce Roland, ragazzino mandato in collegio a soli dieci anni e vittima poi di attenzioni particolari da parte della sua insegnante di pianoforte. Dall’età di 14 anni Roland frequenta le lezioni di piano perché è considerato un talento molto promettente e la storia che nasce con la sua insegnante lo segnerà per tutta la vita, fino a fargli abbandonare la scuola. È necessario avere un’attenzione sempre molto alta nella lettura del romanzo, perché l’autore fa salti temporali continui, gioca molto con il tempo passando da un presente collocato nei primi anni Ottanta a un passato legato appunto all’infanzia e adolescenza del protagonista. Sono moltissimi i personaggi che si intrecciano tra loro e molte le vicende che li collegano l’uno all’altro. Dagli anni Ottanta si procede fino ad arrivare ai giorni nostri, si attraversano le vicende legate alla caduta del Muro di Berlino, si incontra la moglie di Roland e il figlio nato dalla loro unione e si compartecipa al dolore di Roland per la fuga di lei. Subentra dunque la storia di Roland padre single, un uomo che cerca di fare il possibile per far crescere al meglio il figlio.
La storia dialoga con la Storia, Inghilterra, Algeria, Germania, intrecci politici e vicende minime, quotidiane, di un piccolo mondo fatto di asilo nido, scuola dell’infanzia, primi amori e ricerca della madre da parte del piccolo Lawrence.
La critica alla società e alla politica è sempre molto puntuale, caratteristica questa dell’autore, lo sguardo a una società che fa fatica a stare dentro logiche solidali. Il mondo dei libri è sempre presente e diventa attore incontrastato di ogni opera di Mac Ewan.
C’è tanta educazione, ci sono tanti elementi legati all’infanzia, al ruolo genitoriale, alla responsabilità adulta nei confronti dei bambini; ci sono riflessioni sulla paternità e vi sono carenze conflittuali importanti legati a madri distratte o meglio abbandoniche.
I conflitti vengono scansati proprio perché manca un’educazione ad affrontarli.
Un libro importante scritto da uno dei massimi autori contemporanei.