• Le mie recensioni
    anno 2024

A PUGNI CHIUSI

Psicoanalisi del mondo contemporaneo

Feltrinelli, Milano, 2023

A pugni chiusi è un’immagine che mi riporta alla mia adolescenza, quando a pugni chiusi inghiottivo le ingiustizie che allora vedevo nel mondo adulto, nel mondo che mi stava accogliendo senza comprendere le mie/nostre istanze. A pugni chiusi è anche un’immagine che porto dentro legata alla fatica dei lavoratori della mia terra, alla quotidianità sempre piena di incognite, ma anche alla solidarietà forte di chi voleva cambiare qualcosa nel proprio ambiente, nel mondo operaio, nella politica. Erano i caldi anni Settanta, quelli che abbiamo lasciato lontano, pieni di incongruenze e lotte, seguiti da anni di piombo e da deflagrante aumento di narcisismo e autoreferenzialità.
Con questo scenario interiore ho iniziato la lettura di questo libro di Recalcati, una carrellata di articoli già apparsi sui quotidiani, uno spaccato di un oggi che fa i conti con la scomparsa della Legge, le istituzioni, il senso morale vero e proprio. Leggendo queste pagine non si può non fare un parallelo con il disagio della civiltà freudiano, a cento anni di distanza la lettura psicoanalitica della società fa emergere dove sta andando l’uomo, quanto si sia perso in senso politico, collettivo. Moltissimi articoli sono dedicati alla pandemia, alla lettura di quanto è accaduto e al trauma che la gente ha vissuto. C’è molto sul senso del rispetto in particolare delle donne, così come delle nuove generazioni, incapaci di trovare una strada significativa per affrontare con grinta il futuro. Emerge, per dirla con Lancini, la fragilità del mondo adulto e lo scenario privo di Legge e di padri non fa ben sperare per un futuro sempre più incerto, dove la guerra continua a essere un mezzo per risolvere questioni politiche, la persona scompare di fronte ad un IO sempre più invadente.
Interessanti, come sempre, i riferimenti cinematografici, Recalcati usa molto i film per aiutarci nella lettura dell’oggi. Mi ha colpito in particolare il riferimento ad “Habemus papam” di Moretti dove quel balcone vuoto sta a significare, secondo lo psicanalista, la scomparsa della Legge, il vuoto insomma.
È una scrittura intensa e accorata con linguaggio giornalistico dunque comprensibile a tutti. Una lettura che ci può davvero aiutare a leggere e comprendere meglio quello che stiamo vivendo giorno dopo giorno.