Mi invitano al TEDeX di Treviso, il tema è molto intrigante, il conflitto. Come posso dire di no? Dopo una vita intera spesa a lavorare su queste tematiche non potevo sottrarmi, solo che ho un problema. Da che parte cominciare? Mi viene in mente di iniziare dalla mia storia, io nativa di una terra di confine dove il confine è per antonomasia il conflitto di sempre. Mi dico che potrebbe andare ma poi? Dovrei parlare di altro, di cattiverie, di soprusi e allora andremmo fuori semina, prevarrebbe la prevaricazione e la violenza, perché di questo parliamo se introduciamo la scelta dei “grandi” sulla testa della gente comune. Scarto il pensiero.
Potrei parlare del conflitto all’interno della mia esperienza lavorativa, declinato all’interno delle consulenze, quello che accade alle famiglie, ai genitori ma anche questo mi porterebbe a parlare degli altri.
Di notte arriva la soluzione, Jung lo diceva sempre che i sogni sono una guida, basta saperli ascoltare.
Sogno Franco Fornari ad Assisi, al convegno di studi cristiani in Cittadella. Il sogno è vivo, io che faccio un paio di domande e Fornari che mi risponde con il suo sorriso bonario, mi accoglie. Mi sveglio e si accende la lampadina. Partirò proprio da Assisi e così ho creato il sentiero del mio speak. Parto da Fornari e dal mio incontro con lui, devo ricordare le sue parole e metterci dentro il sogno, perché è il sogno che mi ha condotto su questa pista; parlo poi del mio incontro con Dolci a Gorizia, dell’esperienza della maieutica reciproca e poi ancora Pagliarani, il libro che mi ha cambiato la prospettiva del mondo.
A quel punto approdo anche all’esperienza con il CPP, le “invenzioni” di Daniele Novara e la preziosità del lavoro fatto con Paolo Ragusa e con i miei splendidi colleghi.
Al momento di salire sul palco ero tranquillissima, ho addirittura aperto io i lavori, la mia tranquillità derivava dal fatto che ho portato con me i Maestri e i colleghi con cui ho avuto la fortuna di lavorare per trent’anni. Esperienza bella ed emozionante, ogni speaker ha offerto un po’ del suo tempo per divulgare qualcosa che potesse servire agli altri, che potesse aiutare a comprendere quanto andare incontro alla pace significa saper stare nella complessità di ogni giorno e imparare a superarla senza nemici ma con altri noi stessi collocati in un altro punto.