Articolo del 24 settembre 2024

KIDULTING, UN FENOMENO DA TENERE SOTTO OSSERVAZIONE?

È la fusione tra kid e adult, ovvero un nuovo essere, adulto per età e fattezze ma bambino per desideri e voglia di divertirsi. Naturalmente è una battuta, con kidulting si intende il desiderio degli adulti di tornare bambini, divertirsi con giochi che ripropongono le attività ludiche infantili e lasciare da parte le incombenze della quotidianità e le preoccupazioni. L’opinione pubblica si spacca in due, da un lato c’è che ritiene sano ritrovare il proprio bambino interiore, giocoso e desideroso di fare le stesse cose dei piccoli (come riporta un interessante articolo comparso su Futura Network)¹, dall’altro chi ritiene che gli adulti si stiano infantilizzando eccessivamente.
Nelle grandi città, soprattutto estere, esistono luoghi dedicati proprio alle attività ludiche per adulti, dove, si evince, ci sono mega vasche di finto gelato o mari di marshmellows.
Sotto il profilo pedagogico educativo nessuno di noi avrebbe nulla da dire se un adulto si diverte ogni tanto annegando in una piscina piena di palline colorate, quello che inquieta è invece il desiderio di imitazione dell’infanzia da parte del mondo adulto.
Senza dubbio oggi la parola adulto sembra un quasi insulto e si preferisce utilizzare quell’eterno giovane che di per sé cerca di scansare sempre più le responsabilità.
Rimanere kidult consente di non assumere impegni importanti, giustificare azioni “leggere” e concedersi frivolezze.
Il dramma quale è? Che i bambini ci guardano, direbbe il regista De Sica², si creano modelli e tendenze, vengono idealizzati gli scansafatiche e l’impegno, il lavoro, la costanza, la responsabilità vengono viste come cose da sfuggire come la peste.
Sempre più giovani rimangono a casa dei genitori e sempre più ragazze propendono per compagni molto più grandi di loro. Sarà l’effetto dei social? Qualcuno l’ha ipotizzato³, ha sottolineato il fatto che una infantilizzazione generalizzata dilaga nel mondo virtuale creando un nuovo modo di essere e di vivere.
Sia come sia, stiamo togliendo il piacere del gioco e delle attività ludiche ai bambini, cercando di adultizzarli sempre più, caricandoli di attività fin dalla scuola dell’infanzia e impedendo loro di avere un po’ di tempo per fare niente, per oziare, per stare a casa loro a rincorrere i loro sogni e le loro fantasie, salvo poi consentire ai giovani adulti di tornare bambini, farsi coccolare da mamma e papà, farsi servire barba e capelli dentro una modalità che richiama il “mammone” tanto detestato.
Tutta colpa della fragilità adulta? Forse Matteo Lancini direbbe di sì, ma se gli adulti sono sempre meno adulti come si farà?
Se è proibito invecchiare, se i cagnolini prendono sempre più il posto dei bambini, come faremo?
Chissà che il kidulting non risolva tutte le questioni, ci buttiamo dentro un mare di marsmellows e non ci pensiamo più.

(1) Perché è in ascesa il “kidulting”, la tendenza che vede gli adulti tornare bambini (futuranetwork.eu)
(2) Film italiano del 1943, Soggetto tratto dal romanzo omonimo di Cesare Giulio Viola, Regia di Vittorio De Sica
(3) Keith Hayward, Infantilised: How Our Culture Killed Adulthood, 2024