Abbiamo più volte sottolineato la fatica degli adolescenti durante e dopo la pandemia. È stato messo in evidenza come il tabù riguardante la morte e la malattia presente nella nostra società abbia lasciato senza risposte molti ragazzi e ragazze.
La morte fa paura e se non se ne parla si immagina che non esista. Tutti noi prima o poi facciamo esperienza di morte e tutti inevitabilmente facciamo i conti con la mancanza, il vuoto, la desolazione che subentra dopo un lutto. Elaborare il lutto significa saper accettare l’accaduto e imparare a convivere con quel vuoto e la nostalgia. I discorsi legati al lutto e alla nostalgia dovrebbero far parte dei dialoghi rivolti ai ragazzi e ai giovani. Matteo Lancini ha più volte sottolineato quanto la scuola si sia lasciata sfuggire di mano l’occasione di poter parlare di questo tema con gli studenti e le studentesse.
Molto recentemente è uscito un saggio davvero prezioso, lo trovo utile per tutti: “La luce delle stelle morte” 1. A scriverlo Massimo Recalcati, lo psicanalista più famoso d’Italia e senza dubbio una delle figure più prolifiche come numero di saggi sfornati negli ultimi anni.
Mi ha colpito il modo con cui ha trattato sia la morte che la nostalgia. Non è un libro per addetti ai lavori, credo sia piacevolmente leggibile da tutti. È l’occasione per confrontarsi con le nostre paure, con i nostri fantasmi e anche con quella parte di collegata alle emozioni più profonde.
Cosa ci succede quando non possiamo più toccare il corpo dell’altro? Cosa proviamo quando il vuoto lasciato da una presenza risulta essere tanto ingombrante? Recalcati parla di lutto e nostalgia, due situazioni collegate alla morte ma anche a tutte quelle relazioni che finiscono, alle separazioni da figure importanti.
Un divorzio, la fine di un amore, la fine di una amicizia. Come reagiamo? Come riusciamo ad affrontarle?
Ho trovato questo libro particolarmente illuminante e mi sento di consigliarne la lettura senza riserve.
Mi sono molto emozionata quando l’autore ha raccontato della sua reazione nel momento in cui è venuto a conoscenza del fatto che le stelle che noi vediamo brillare in cielo sono in realtà già morte.
Lo stupore è lo stesso che ho provato io quando, molti anni fa, Margherita Hack in una sua conferenza ha spiegato il fenomeno. Ricordi di aver pensato: tutte le persone care defunte sono come le stelle, siamo noi che possiamo continuare a far brillale la luce con il nostro ricordo, anche se denso di nostalgia.1] (1) Massimo Recalcati, La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia, Feltrinelli, Milano, 2022