Il fenomeno del gioco d’azzardo è vecchio come il mondo, ma apparteneva alla popolazione adulta. Da sempre conosciamo il fenomeno tristissimo di persone che hanno perso i loro averi giocando a carte o ai vari casinò.
Era un fenomeno sempre grave e sempre legato a una determinata patologia, la ludopatia. Le persone ci cadono dentro e nel momento in cui scatta la dipendenza, nel momento in cui, cioè, si attiva il meccanismo dopaminergico, non si riesce più a smettere.
È un fenomeno che riguarda tutte le dipendenze, siano esse legate a uso di sostanze più o meno legali, allo shopping, al sesso o talvolta al lavoro. Eh sì, perché esiste anche la dipendenza da lavoro, così come quella da videoschermi.
I ragazzini negli ultimi anni sono tirati dentro questa storia, si stanno evidenziando numeri molto significativi legati alla ludopatia giovanile.
Una recente indagine svoltasi in Veneto ha messo in evidenza il fatto che i ragazzini e le ragazzine cominciano a giocare a 12/13 anni magari iniziando con un banale Gratta e Vinci.
In teoria le varie sale gioco con Video lottery e simili sono vietate ai minori di 18 anni ma, così come accade con gli alcolici, la legge c’è ma la trasgressione pure.
C’è poi tutto un mondo legato al gioco online, alle scommesse calcistiche o in genere su vari sport o cavalli. È un sommerso di cui raramente si parla, anche se vi sono allarmi che arrivano dal mondo della neuropsichiatria infantile e da psicologi e insegnanti.
Sono molti gli sportelli per la cura di questa patologia, ma il tema è più vasto di quanto sembri.
L’aspetto educativo è sostanziale e il comportamento adulto legato a questo fa la differenza.
C’è da dire che nel nostro Paese, come del resto in tutti i paesi del mondo, c’è una diffusione grandissima di lotterie e concorsi atti a vincere grandi quantità di denaro. Nell’immaginario infantile e adolescenziale l’idea di poter guadagnare tanti soldi senza faticare è un appiglio molto importante.
La ludopatia è davvero una brutta bestia e sconfiggerla non è un gioco da ragazzi, ci vuole senz’altro una fortissima azione preventiva, dei comportamenti adulti educativi, un ambiente che sia in grado di fare proposte adeguate. Le sale VLT o Bingo sono decuplicate e questi luoghi sono come la carta moschicida, ci cadono dentro migliaia di persone. Quelle equilibrate dopo un paio di perdite si fermano ma una grandissima parte ritorna a tentare la sorte, e ci torna nella convinzione che prima o poi arriverà quell’enorme vincita che sistemerà tutto. Si è dentro la dipendenza
La convinzione che prima o poi si diventa ricchi è molto frequente tra i ragazzi, ed è una molla che scatta e che fa piombare dentro il baratro.
Educativamente si può lavorare, come?
Con interventi nelle scuole, con percorsi di consapevolezza e con comportamenti adulti centrati sui valori del lavoro, della fatica, dell’onestà.
Un lavoro collettivo da comunità educante e, siccome la comunità educante è fatta anche da amministratori, politici, baristi e ristoratori, mettersi una mano sulla coscienza per quanto riguarda la diffusione delle macchinette mangiasoldi potrebbe essere un buon inizio. Rifiutare di installarle dentro il proprio locale può aiutare, assieme a tutti gli sforzi di tutto il resto della comunità.
Prevenire e proteggere è un compito nostro, di adulti che educano.