Articolo del 9 luglio 2023

INGLESE IN VACANZA

Perché non approfittare delle vacanze per un bel corso di inglese? Idea brillante, un’occasione ghiotta per bambini e bambine, adolescenti e adulti.

Le proposte di corsi di lingua si travestono alle volte da centro estivo. In questo caso valutare sempre l’età dei bambini. C’è una sorta di “moda” ed è quella di mandare i piccoli a un corso di inglese già a un anno e mezzo. La domanda che ci poniamo è sempre la seguente: che utilità c’è a far fare un corso di lingua a quell’età? Il bambino deve appena imparare a parlare la lingua materna, dunque dove sta l’utilità?

Altro discorso ovviamente se uno dei due genitori è di lingua madre inglese, allora può diventare un rafforzativo per una delle due lingue veicolari dell’affetto, ma in caso contrario?

Altro tema che deve far riflettere. In questi corsi per bambini molto piccoli va fatto largo utilizzo di videoschermi, si passa la lingua attraverso cartoni animati, canzoncine viste sempre su tablet.

Io chiedo sempre di riflettere molto attentamente, si possono creare danni e confusione.

Salendo di età, è interessante mandare i figli all’estero a fare esperienza ma, quando? A partire da quanti anni?

Alcuni genitori si sono posti la domanda, combattuti dal desiderio di dare un’opportunità linguistica ai figli ma con l’ansia di doversi staccare da loro.

Non ci sono ricette precise, non si può indicare un’età precisa perché ogni bambino ha un suo sviluppo e un’autonomia diversa dall’altro.

È necessario, a mio avviso, tener conto di alcune cose prima di imbarcarsi in avventure che possono diventare traumatiche per i bambini e per le famiglie:
- il bambino deve essere autonomo nella quotidianità, vestirsi, lavarsi, sapersi regolare con il cibo, saper dormire da solo
- il bambino deve aver già fatto esperienza notturna senza i genitori, dormire dai nonni, a casa di qualche amico, piccolo campo estivo con la parrocchia
- il bambino deve conoscere bene l’accompagnatore, fidarsi di lui/lei, sentirsi protetto
- il genitore deve fidarsi delle persone a cui affida il figlio
- il genitore deve saper resistere alla tentazione di chiamare spesso per verificare come sta il figlio
- il genitore deve fidarsi del bambino

Detto questo, non occorre sottolineare l’importanza di conoscere bene il progetto a cui ci si rivolge, le strutture di accoglienza e la tranquillità del viaggio.

Quando tutto questo può essere valutato e considerato a posto, l’età media del bambino potrebbe essere attorno ai 10 anni. Ovviamente, come sopra detto, considerando sempre la personalità del bambino e la sua tranquillità nello staccarsi dalla famiglia.

Per gli adolescenti il viaggio all’estero è solitamente un’occasione per aprire gli orizzonti, per scoprire altre facce della realtà e nuovi modi di stare al mondo.

Vale anche per loro il discorso legato all’autonomia e alla fiducia.