Articolo del 16 aprile 2023

PREADOLESCENZA: NON ANTICIPARE MA NEMMENO FRENARE…

La preadolescenza è quell’epoca in cui ragazzini e ragazzine davvero non sanno da che parte stare. Sono molto tentati di buttarsi nel mondo dei grandi ma al contempo ne hanno paura e spesso ricadono in atteggiamenti e comportamenti infantili che li rassicurano.
Tipico è, ad esempio, il ricorrere a parolacce seguite da riso sfrenato che li riconducono al periodo” sporchevole” dei loro due/tre anni; oppure riprendono a succhiare tutto ciò che trovano, il tappo della penna, un angolo della felpa, la gomma da cancellare o l’eterno chupa chups.
Atteggiamenti infantili a cui fa da contrappunto il desiderio di starsene per conto loro, iniziare a uscire con amici e amiche, rispondere in maniera spesso poco gentile alle richieste degli adulti.
È il tempo della disaffezione alle attività amate dai genitori, le uscite domenicali con la famiglia diventano occasione di litigio…
Il quadro è abbastanza tipico degli studenti e studentesse di scuola secondaria.
I genitori sanno che in quest’epoca è molto utile esserci senza invadere troppo il campo e soprattutto senza anticipare o posticipare le tappe di crescita.
Mi riferisco, ad esempio, al tentativo di adultizzare i ragazzini richiedendo responsabilità che non sempre riescono ad assumersi, il freno genitoriale è importante, il limite va dato.
Non anticipare e non consentire cose che non sono adatte all’età tipo uscite a orari tardi, utilizzo di videoschermi senza regola, pressioni esagerate sulla produzione sportiva agonistica o su quella scolastica.
Se da un lato l’anticipazione risulta dannosa alle tappe di sviluppo naturale, l’eccesso di infantilizzazione rischia di mantenere il ragazzo o la ragazza dentro una bolla protetta che non consente lo sviluppo delle autonomie.
Senza dilungarmi tanto racconto un piccolo episodio a cui ho assistito.
La madre sta parlando con un’altra persona, il figlio sta rientrando da scuola, trascina svogliatamente lo zaino a rotelle, la madre spiega alla sua interlocutrice che poveri, portano tanti libri e la loro schienina è davvero debole.
Rivolta poi al figlio lo apostrofa in questo modo:
“Amore, rientra, fai la pipì e lavati le manine che arrivo subito a farti il pranzo”.
Io basita ho immaginato che il ragazzo mandasse a quel paese la donna invece, mansueto, ha risposto:
“Va bene mamma”.
Accipicchia, come sono cambiati i tempi! Si apre una riflessione vasta che metterei dentro il grande tema del maternage in adolescenza, mi riservo una prossima puntata.